FESTIVAL
Ferrara
Barbara Giardini
Presidente Zona Soci Isontino
Sosteniamo Festival Internazionale perché…
La storia come dice un detto latino, è magister vitae, è maestra di vita ed è la custode della nostra provenienza e origine. Se riflettiamo attentamente noi dipendiamo dalla storia, dalle scelte di alcuni politici del passato, dalle vittorie o dalle sconfitte nelle guerre, da perdite ed acquisizioni di territori e tutto si ritrova nelle nostre città. Dai monumenti ai dipinti nelle chiese, dai ponti ai castelli, dalle basiliche alle strade, siamo circondati dalla storia.
Gli storici si occupano dello studio del passato tramite l’uso di fonti, cioè di documenti, testimonianze e racconti che possono trasmettere le conoscenze. La storia ci aiuta a capire chi siamo, ci spiega l’origine del nostro contesto quotidiano e della nostra cultura. Quindi è importante perché con essa si capisce la trilogia chi siamo, cosa vogliamo, dove vogliamo andare, con l’aggiunta che visti gli errori del passato sarebbe auspicabile non commetterli in futuro. La Storia potrebbe essere letta come un invito alla tolleranza, al dialogo malgrado le differenze ed allora la Storia è un viaggio, che ci permette di allargare i nostri orizzonti geografici, temporali, e intellettuali. La presenza di Coop Alleanza 3.0 anche a sostegno della cultura, proprio a testimonianza del ruolo strategico che essa ha, per la società odierna.
Barbara Giardini
La voce del festival
Adriano Ossola
Ideatore e curatore del Festival
Sono trascorsi cent’anni da quando il Fascismo si è affermato in Italia come un vento prepotente che ha sferzato per vent’anni il Paese. Molto è stato documentato, scritto, filmato, elaborato riguardo al fenomeno e molti sono gli interrogativi ancora aperti su di esso. Il Festival èStoria di quest’anno intitolato Fascismi – e quindi proteso in uno sforzo comparativo – risponde a un anelito di conoscenza troppo spesso inquinato dalla lotta politica. “L’Italia è un paese che non ha mai fatto i conti con il fascismo” si dice spesso quando si vuole legare a tutti i costi l’esperienza mussoliniana con l’oggi, quasi che il Fascismo alberghi ancora, tale e quale, tra di noi. Riteniamo che simili semplificazioni, tipiche della cultura reazionaria, debbano essere rifiutate e che il Fascismo vada analizzato in profondità nel tentativo di fare emergere un quadro più sfaccettato e complesso di quanto si è soliti fare. La nostra interrogazione del passato fascista – italiano ed europeo – procederà in maniera rigorosa, scevra degli orpelli che un festival potrebbe esigere, in un percorso quasi geometrico con alla base le origini e, simmetricamente ai due lati, l’ascesa e la caduta. A Gorizia converrà un’intera generazione di studiosi che hanno scritto e stanno ancora lasciando un segno importante negli studi sui totalitarismi novecenteschi: la storia “parlata” del festival confermerà la nostra vocazione didattica e scientifica, più che quella spettacolare, un’impronta di serietà su una stagione la cui importanza lascia ancora attoniti.
Adriano Ossola
In esclusiva per ad alta voce
Mimmo Franzinelli
Storico
Storico del fascismo e dell’Italia Repubblicana, è autore di varie pubblicazioni. Per Mondadori: Fascismo anno zero (2019), Il filosofo in camicia nera (2021) e Storia e mito della Marcia su Roma (in uscita a giugno 2022). Per Laterza: Storia della Resistenza (con M. Flores, 2019), Storia della RSI (2020) e Il fascismo è finito il 25 aprile 1945 (2022). Per la LEG ha curato nel 2016 il Giornale di guerra di Benito Mussolini 1915-1917, nel 2019 Fiume (con P. Cavassini) e nel 2022 il Diario 1922 di Italo Balbo.
ÈStoria
festival internazionale della storia
Sono trascorsi cent’anni da quando il Fascismo si è affermato in Italia come un vento prepotente che ha sferzato per vent’anni il Paese. Molto è stato documentato, scritto, filmato, elaborato riguardo al fenomeno e molti sono gli interrogativi ancora aperti. Il Festival èStoria di quest’anno intitolato Fascismi – e quindi proteso in uno sforzo comparativo – risponde a un anelito di conoscenza troppo spesso inquinato dalla lotta politica. “L’Italia è un paese che non ha mai fatto i conti con il fascismo” si dice spesso quando si vuole legare a tutti i costi l’esperienza mussoliniana con l’oggi, quasi che il Fascismo alberghi ancora, tale e quale, tra di noi. Riteniamo che simili semplificazioni, tipiche della cultura reazionaria, debbano essere rifiutate e che il Fascismo vada analizzato in profondità nel tentativo di fare emergere un quadro più sfaccettato e complesso di quanto si è soliti fare. La nostra interrogazione del passato fascista – italiano ed europeo – procederà in maniera rigorosa, scevra degli orpelli che un festival potrebbe esigere, in un percorso quasi geometrico con alla base le origini e, simmetricamente ai due lati, l’ascesa e la caduta. A Gorizia converrà un’intera generazione di studiosi che hanno scritto e stanno ancora lasciando un segno importante negli studi sui totalitarismi novecenteschi: la storia “parlata” del festival confermerà la nostra vocazione didattica e scientifica, più che quella spettacolare, un’impronta di serietà su una stagione la cui importanza ci lascia ancora attoniti.
Gorizia (GO) | dal 27 al 29 maggio | estoriafestival.it